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Ambiente

Dall'olivastro che può ospitare fino a 200 persone sotto alla chioma, al castagno di 900 anni. I 404 nuovi ingressi nell'elenco degli alberi monumentali d'Italia

Sono 404 i nuovi ingressi nell'elenco degli alberi monumentali d'Italia. 37 sono stati invece esclusi per morte naturale, abbattimento o elevato deperimento strutturale e fisiologico. Il numero totale di alberi o sistemi omogenei di alberi protetti e valorizzati sale, dopo queste modifiche, a 4.655 unità

di
Redazione
12 novembre | 16:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Sono 404 i nuovi ingressi nell'elenco degli alberi monumentali d'Italia. 37 sono stati invece esclusi per morte naturale, abbattimento o elevato deperimento strutturale e fisiologico.

Il numero totale di alberi o sistemi omogenei di alberi protetti e valorizzati sale, dopo queste modifiche, a 4.655 unità.
La lista aggiornata del verde monumentale è stata pubblicata sul sito del ministero dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf).

 

 

La definizione

 

Gli alberi presenti nell'elenco si distinguono per il loro valore biologico ed ecologico, storico e culturale, oltre che per la loro rarità e il ruolo che svolgono come habitat per alcuni animali.

 

 

I numeri e le specie

 

Le specie arboree monumentali più numerose sono la roverella (614 esemplari) e il faggio (243 esemplari), le regioni con il maggiore numero di alberi monumentali sono il Friuli Venezia Giulia (511 esemplari), la Lombardia (431) e la Sardegna (426 esemplari). I Comuni d'Italia dove è stato censito il maggior numero di patriarchi verdi sono Napoli (53 alberi), Caserta (51 alberi), Trieste e Priverno (48 alberi).

 

 

I nuovi aggiunti

 

Tra i nuovi aggiunti all'elenco ufficiale compaiono il castagno nel comune di Grosio (Sondrio), inserito in elenco per il suo valore ecologico, la sua età di circa 900 anni e la sua rarità botanica e il balga, situato nell'Orto Botanico della Reggia Borbonica di Portici (Napoli), una pianta originaria dell'Australia, con un'età superiore ai 200 anni, nota per la sua crescita estremamente lenta. Presente anche l'olivastro di Castelsardo (Sassari), che può ospitare fino a 200 persone sotto la sua chioma, e il leccio di Bagno a Ripoli (Firenze), che si distingue per la sua chioma ampia e il portamento elegante.

"L'elenco ufficiale degli alberi monumentali d'Italia è frutto di un'attività - sottolinea il Masaf - di catalogazione realizzata, in modo coordinato e sinergico, dalla Direzione generale delle foreste del Masaf, dai Corpi e Servizi forestali regionali e delle Province autonome e dai Comuni".

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